Aula Magna e Lapidi

L’Aula Magna …

è sempre stata il centro delle attività scolastiche. Nella sede storica di S. Corona, ex convento dei Domenicani, essa aveva sede, dopo gli Anni Trenta, nella ex biblioteca del convento.

La stessa biblioteca tuttavia, nel lungo periodo di “occupazione” dell’Istituto Tecnico Industriale, dal 1878 al 1961, è stata utilizzata in vari modi: inizialmente come refettorio, come si vede in una antica foto del 1910 (foto 1), poi come dormitorio, palestra, laboratorio di elettrotecnica, da ultimo come Aula Magna (fig. 2), a partire dagli Anni Trenta del secolo scorso.

 


Il giorno 14 maggio 1944 l’Aula fu parzialmente distrutta da un bombardamento aereo, come si vede dalle foto che proponiamo, scattate, poco tempo dopo il bombardamento, dallo Studio fotografico Sandrini di Vicenza. (figg. 3 e 4).
Fortunatamente era domenica e la scuola era deserta.

 

“Torna alla mente quella domenica 14 Maggio 1944 me fanciullo, data del bombardamento.
Ero nel rifugio antiaereo ricavato in una cappella alla base del campanile.
Già il 26 Marzo 1944, domenica di passione, e il 2 Aprile domenica delle palme, Vicenza venne bombardata, e ora si aggiunge la terza domenica, appunto il 14 Maggio.
L’allarme viene dato prima di mezzogiorno dal contemporaneo lugubre suono delle sirene, collocate in città nelle sommità dei campanili di S. Caterina, S. Lucia, S. Felice e del torrione di Piazza delle Erbe.
Funzionava autonomamente, per ragioni di sicurezza, anche la sirena dell’inizio delle lezioni collocata sui tetti del “Rossi” previa telefonata dalla prefettura; l’addetto, che per un certo periodo fu mio padre, azionava il comando di inizio e cessato allarme aereo.
Il rifugio trema, il campanile vacilla, le bombe cadono a poche decine di metri, l’ala del chiostro dove si trovava l’aula magna è sventrata, una densa nube di polvere investe noi che usciamo dal rifugio ad allarme cessato.”
(testimonianza di Giorgio Pilastro)

 

Purtroppo l’incuria e la mancanza di interventi di ripristino negli anni successivi ha determinato il crollo anche delle parti che nella foto sono sono ancora “in piedi”: ancora oggi comunque si possono vedere i resti di quel crollo, al lato sud del chiostro di S. Corona.

Nel 1921, nell’angolo nord-est della grande sala, era stato murato, per iniziativa dell’Ass. Ex Allievi, un monumento marmoreo in onore del Direttore ing. Ernesto Carlo Boccardo, morto a Roma l’8 marzo 1918.
Questo monumento (fig. 5), opera dello scultore Giuseppe Zanetti di Vicenza, con la scritta:

 

A
ERNESTO ing. BOCCARDO
DIRETTORE dal 1886 al 1918
i suoi allievi

26.6.1921

 

si può intravvedere sullo sfondo della fig. 3.
Purtroppo di questo monumento in onore del Preside non è rimasta alcuna traccia.

Quella invece di fig. 6, è la nostra Aula Magna attuale, che tutti ci invidiano!

Le lapidi

Entrando due lapidi ci raccontano la storia del nostro Istituto:

La prima lapide (fig.1a, da una pubblicazione in francese), storicamente la più antica esistente (1899), è quella che si può ancora ammirare in Aula Magna, sulla parete di destra guardando il palcoscenico. In realtà, quella tuttora murata in Aula Magna (fig. 1c) è una copia dell’originale. distrutta con il bombardamento del 14 maggio 1944.
Si compone di una lastra di marmo sulla quale è fissato un medaglione (originariamente in bronzo fuso dalla Scuola) con l’immagine del Fondatore, con dedica:

 

AD
ALESSANDRO ROSSI
FONDATORE DI QUESTA SCUOLA INDUSTRIALE
IL MINISTERO, LA PROVINCIA, IL COMUNE
28.2.1899

 

L’originale era stata realizzata in occasione del primo anniversario della morte del Fondatore e murata sulla parete ovest dell’Aula Magna della sede a S. Corona. Venne poi trasferita nella parete est del Chiostro piccolo, sede del laboratorio Macchine motrici (fig. 1b), dove subì il bombardamento del 14 maggio 1944. .
Nel 1998, in occasione del centenario dalla morte del Fondatore, è stata aggiunta una seconda lapide sottostante, con sola dedica:

 

NEL CENTOVENTESIMO ANNO DALLA SUA FONDAZIONE
LA SCUOLA RICORDA IL CENTENARIO DELLA MORTE DI ALESSANDRO ROSSI
ILLUMINATA FIGURA DI INDUSTRIALE E SUO FONDATORE 28 FEBBRAIO 1998

 

Un’altra Lapide-monumento (fig. 10), sempre in Aula Magna ma sulla parete di sinistra guardando il palcoscenico, è quella in onore degli Allievi Caduti nella Prima Guerra mondiale 1915-1918. E’ opera dello scultore vicentino Giuseppe Zanetti, ed è stata eseguita ed inaugurata nel 1921. Originariamente era stata murata nel lato destro dell’androne di ingresso della sede storica dell’Istituto a S. Corona.
Essa ricorda i 45 allievi ed ex allievi, caduti durante la Prima Guerra Mondiale nel periodo 1915-1918.

Riportiamo la dedica che l’ing. Gaspare Modè, facente funzione di Direttore dell’Istituto, scrisse nel giorno dello scoprimento, il 26 giugno 1921:

 

“Se la guerra ha recato all’Istituto devastazioni riparabili nel tempo, non potrà far rivivere i molti allievi che per la Patria diedero in olocausto la loro balda giovinezza. Ma essi vivono nella nostra memoria riconoscente e l’Istituto, col generoso e spontaneo concorso di tutti i licenziati e gli allievi, ne ricorda con orgoglio, sul marmo genialmente lavorato dallo scultore Zanetti, i nomi gloriosi, ad esempio, monito alle future schiere di studenti e a conforto delle desolate famiglie.”

 

A completamento, ricordiamo che:

Una lapide, con busto (fig. 7), era stata dedicata al Fondatore in occasione del 25° dell‘Istituto (1903) e murata sulla parete sud del Chiostro piccolo a S. Corona (sala Macchine, detta per questo “sala Rossi”).

Negli Anni Trenta, in occasione del trasferimento della prima lapide nella Sala Macchine, il busto del Fondatore è stato posto su un piccolo basamento sulla parete ovest dell’Aula Magna (praticamente al posto della prima lapide): lo si può vedere ancora al suo posto nella foto di Ferrini poco dopo il bombardamento del 14. 5. 1944 (fig. 8).

Attualmente il piccolo busto, purtroppo “acefalo”, si trova nel deposito dei frammenti lapidei dell’ex Aula Magna a S. Corona (fig. 9).