Curiosità

A conclusione dell’anno scolastico, nella speranza, e con l’auspicio, che le fatiche e l’impegno profuso durante questi 12 mesi abbiano portato a conseguire i risultati che ogni studente desidera, proponiamo alcune “curiosità” tipiche dell’ambiente scolastico del “Rossi” dei nostri padri, anni Cinquanta e anche prima!
In particolare:
– il primo timbro della Scuola Industriale di Vicenza;
– un riconoscimento della Croce Rossa Italiana all’Istituto “Rossi” per la sua attività nel periodo iniziale della Prima Guerra mondiale;
– un tabellone dei diplomati degli Anni Venti;
– un verbale, datato 9 ottobre 1927, di un ufficiale della Polizia urbana di Vicenza sulle scorribande di un gruppo di allievi del nostro Istituto dopo una cena di classe (no comment!);
– un ricordo della famosa “Maserati”, la mitica insegnante di matematica di tante generazioni di Periti;
– un testo di scuola troppo famoso per essere descritto;
– l’ultimo “sigillo” degli esami di maturità!;
– la statua dell’Angelo di Piazza XX Settembre;

Per concludere, un “ritorno” alle origini, ossia al fondatore Alessandro Rossi, con un suo intervento “umanitario” nei confronti di una nuora, nell’episodio che possiamo intitolare: “Il calesse
Buona lettura!

Vicenza, 1 settembre 2018

ing. Giorgio Mariga

 

 

Fig. 1. 20 ottobre 1877, il primo Verbale della Giunta della Scuola Industriale di Vicenza

 

Fig. 2. 1878, il primo TIMBRO della Scuola Industriale di Vicenza

 

Fig. 3. 1916, C.R.I., Attestato di Socio perpetuo della C.R.I. all’Istituto Rossi

 

Fig. 5. 1879, bozzetto del monumento al Tessitore a Schio opera di Giulio Monteverde su commessa di A. Rossi per il monumento ai suoi operai

 

 

Fig. 6. 1879, l’OMO, particolare del bozzetto del monumento al Tessitore

 

Fig. 10. 1908, Corso di Macchine motrici dell’ing. Carlo Trevisan, docente alla Scuola Industriale di Vicenza dal 1887

 

Fig. 11. 1920, Pubblicazione del Regio Istituto

 

Fig. 12. 1923, targa in rame rinvenuta negli scantinati dell’Istituto di S. Corona e conservata in archivio

 

Fig. 13. 1930, Tabella di un tornio autocostruito nelle officine dell’Istituto

 

Fig. 14. 1962, Il famoso testo di Elettrotecnica Olivieri – Ravelli

 

Fig. 15. 1967, i mitici lavabi negli spogliatoi allievi dell’Istituto di Via Legione Gallieno

 

Fig. 16. 1968, Squadra di calcio del personale di Istituto

 

Fig. 17. 1969, Il ministro Misasi con il preside Zanarotti ai bordi della vasca dei SUB

 

Fig. 18. 1970, Calcolatore Olivetti ELEA 6001, Matrice logica di sequenza

 

Fig. 19. 1970, ITIS visto dall’alto

 

Fig. 20. 1970, La prof. di matematica Alberta Alberti in posa davanti ad un modello di aereo in uso nella specializzazione di Costruzioni aeronautiche

Fig. 10. 1908, Corso di Macchine motrici dell’ing. Carlo Trevisan, docente alla Scuola Industriale di Vicenza dal 1887

 

Fig. 21. 1974, sigillo in ceralacca utilizzato agli esami di maturità per chiudere i pacchi degli elaborati

 

Fig. 22. 1981-82, Giochi della Gioventù Pallavolo femminile al Rossi

 

Fig. 23. 1981-82, Giochi della Gioventù Pallavolo femminile al Rossi

 

Fig. 24. 2002, Prospetto dell’ITIS ROSSI

 

 

 

IL CALESSE

“Il nostro benessere familiare dev’essere proporzionato al lavoro effettivo che facciamo, alla vita degli operai e del paese” soleva dire Alessandro Rossi ai propri figlioli e l’insegnò alle nuore.

Una volta, e proprio in occasione di una Esposizione internazionale alla quale egli partecipò come membro di giuria, una delle nuore gli scrisse pregandolo di comprare all’Esposizione una charrette (piccola carrozza) di vimini, quali allora erano venute di moda, per i suoi bambini ai quali aveva acquistato alla rinomata mostra autunnale di cavalli a Verona, un bellissimo pony.

Alessandro Rossi le rispose:

 

“Duolmi, o mia carissima,di non poter aderire alla tua richiesta: non comprerò la charrette, e non approvo l’acquisto del cavallino. Con lo stesso corriere, insieme alla tua letterina, m’è pervenuta la relazione settimanale di Fochesato, il quale mi avverte doversi licenziare due operai recentemente assunti in prova, perché il loro rendimento non corrisponde al salario che per conto loro inciderebbe sul bilancio dell’opificio. Considera, figliola carissima, che prezzo di pony e di charrette corrisponde al salario dei due che devonsi licenziare.” (1)

 

(1) FERRUCCIA CAPPI BENTIVEGNA, Alessandro Rossi e i suoi tempi, pag. 187 – Firenze 1955.

 

 

 

Relazione sulla statua dell’Angelo di Piazza XX Settembre

Fig. 7. 1897, Angelo in bronzo su colonna di Piazza XX settembre a Vicenza

 

Fig. 8. 1897, Angelo in bronzo,foto 1 scattata nel 2003 nel cantiere per la costruzione della rotonda di Piazza XX settembre

 

Fig. 9. 1897, Angelo in bronzo, foto 2 scattata nel 2003 nel cantiere per la costruzione della rotonda di Piazza XX settembre

 

Il putto, da una ispezione sommaria effettuata presso il cantiere della Scuola materna “Fogazzaro”, risulta essere cavo e potrebbe essere stato fuso in ghisa con una preparazione della forma “a cera persa”. Non si esclude tuttavia una fusione in bronzo, ad alto tenore di stagno, dal momento che la Scuola, a quella data, era dotata di un reparto fonderia con forni fusori sia per la ghisa che per il bronzo, come risulta dagli atti in archivio.

Il basamento riporta infatti, a caratteri cubitali e in risalto, l’iscrizione:

 

SCUOLA INDUSTRIALE
DI VICENZA
1897

 

Inoltre l’iscrizione richiama la denominazione che l’Istituto ha avuto dalla sua fondazione, avvenuta nel 1878, fino al 1898, anno della morte del suo fondatore, il sen. Alessandro Rossi. In quell’anno la Direzione della Scuola ha chiesto e ottenuto di dare all’Istituto la denominazione di “Scuola Industriale A. Rossi”. Con decreti successivi la denominazione attuale è diventata “Istituto Tecnico Industriale A. Rossi”.

A conclusione, pur non essendo state trovate, al momento, tracce di documenti scritti che testimoniano il lavoro di fusione del Putto da parte del reparto di fonderia dell’Istituto, tuttavia sia l’iscrizione sul basamento, sia la contemporanea presenza nella Scuola Industriale di attrezzature adeguate al lavoro da svolgere, fanno ritenere che la fusione sia opera delle maestranze della stessa Scuola.

Vicenza, 22 maggio 2003

p.i. Alessio Agostini e ing. Giorgio Mariga
(docenti dell’Istituto)

 

 

 

do you know that…
i diplomati della Scuola Industriale venivano “immortalati” in un quadro fotografico che veniva poi esposto in Corso Palladio, all’angolo con Corso Fogazzaro?

Fig. 4. 1928, Tabellone dei Diplomati 27-28 nel Cinquantesimo dalla fondazione

 

Fig. 1. 1921, Tabellone dei Diplomati 20-21

 

Fig. 2. 1926, Tabellone dei Diplomati 25-26

 

Fig. 3. 1927, Tabellone dei Diplomati 26-27

 

Fin dall’inizio della Scuola Industriale, alla conclusione del corso di studi e completati gli esami di licenza, era consuetudine realizzare il quadro dei diplomati con le foto del Direttore, dei docenti delle materie di esame, e dei diplomati. Il quadro veniva poi esposto in un punto centrale della città per alcuni giorni. La realizzazione era a cura di uno studio fotografico cittadino. All’aumentare del numero dei diplomati e delle specializzazioni, si passò dal quadro unico al quadro x specializzazione.
Questa consuetudine è stata mantenuta fino agli Anni Cinquanta.

Fig. 5. 1953, Tabellone dei Diplomati 52-53

 

Fig. 6. 1958, Tabellone dei Diplomati 57-58

 

Purtroppo non c’è stata, in passato, una attenzione al recupero e alla conservazione di questi documenti, molto interessanti perché attraverso di essi si potrebbe ricostruire la storia didattica della Scuola, essendo elencati e fotografati i docenti delle classi terminali, assieme ai loro allievi diplomati.
Molto interessanti anche le coreografie che facevano da sfondo alle immagini degli studenti e dei docenti: tipiche del periodo storico e in armonia con le innovazioni tecnologiche dell’epoca e con le specializzazioni di studio.

 

 

 

Il Verbale di Polizia Urbana dei fatti della notte del 30 settembre del ’27

 

“Nella notte del 30 settembre 1927 ignoti hanno rotto a colpi di sasso tutte le lampadine della illuminazione pubblica elettrica fra il Santuario di Monte Berico e il crocevia detto del Cristo…”

 

così inizia il verbale dell’Ufficio di Polizia Urbana di Vicenza …

 

Pagina 1 del verbale del settembre del 1927

 

Pagina 2 del verbale del settembre del 1927

 

Pagina 3 del verbale del settembre del 1927