Corriere del Veneto.it
18 novembre 2015
Ora i professori ricevono su Skype
All’istituto tecnico Rossi di Vicenza i colloqui con gli insegnanti potranno avvenire anche con una videochiamata
VICENZA Scuole sempre più tecnologiche: dopo il registro elettronico arriva il colloquio via Skype. L’hanno chiamato «Ricevimento genitori 2.0», è un nuovo modo di comunicazione tra la scuola e le famiglie che permette a mamme e papà che lavorano di non fare i salti mortali per andare a parlare con i professori del figlio a metà mattina. E, nel contempo, di rimanere informati sulla sua carriera scolastica in tempo reale. Il colloquio rimane, ma non c’è più esclusivamente il classico faccia a faccia. Tra genitore e insegnante adesso di mezzo c’è il computer o il cellulare, e il collegamento avviene via Internet. Il ricevimento tramite videochiamata entrerà a breve all’istituto tecnico Rossi di Vicenza. La scuola che diplomò Federico Faggin, l’inventore del microprocessore, grazie alla tecnologia fa un passo in avanti per agevolare le famiglie. In via sperimentale, l’iniziativa sta per essere avviata in due classi terze. Poi, se avrà successo, verrà estesa a tutto l’istituto, che conta circa 1.200 alunni provenienti da varie zone del Vicentino.
«Si tratta di un’idea avuta da una delle docenti di matematica della scuola, la professoressa Antonina D’Andrea, vedendo che molti genitori hanno problemi a venire ai colloqui di mattina. – spiega il preside del Rossi, Alberto Frizzo – Essendo un istituto tecnico disponiamo di risorse e competenze, e così abbiamo pensato di dare alle famiglie l’opportunità della videoconferenza». I genitori che vogliono approfondire il rendimento del figlio nelle varie materie, al momento della prenotazione dovranno segnare nella pagina del sito della scuola dedicata ai colloqui la modalità «videochiamata», che avverrà tramite Skype.
«Abbiamo predisposto un’aula con computer e microfoni, stiamo completando gli acquisti e poi partiamo – assicura Frizzo – Ci sono già genitori prenotati, c’è interesse da parte delle famiglie per questa iniziativa che, comunque, sarà una possibilità in più. Rimane, infatti, anche il colloquio a scuola». Ad avere vantaggio saranno i genitori che abitano o lavorano lontano dall’istituto. Quelli che, per riuscire a parlare con il docente durante l’orario di ricevimento al mattino, devono chiedere permessi dal lavoro. «Per noi – conclude il dirigente scolastico della scuola alle porte del centro di Vicenza – è un modo in più per venire incontro alle famiglie».
Elfrida Ragazzo