Articolo tratto dal sito dell’Ordine degli Ingegneri di Vicenza.
Com’è andata ieri a PINK ING 2023? Bisognerebbe chiederlo agli oltre 100 partecipanti in presenza e ai circa 300 online, ognuno con le proprie impressioni. Ma in fondo era proprio questo l’obiettivo: suscitare impressioni, sollecitare punti di vista, raccogliere voci e trasformarle in patrimonio condiviso. E allora non può che essere andata bene la quarta edizione di un appuntamento consolidato eppure sempre originale, ideato e voluto dalla Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Vicenza, Tania Balasso, e realizzato quest’anno grazie ad un brillante gioco di squadra: dall’inedito e affiatato tandem di moderatori, Elisa Cimetta e Alberto Vicentin, all’attiva componente femminile del Consiglio dell’Ordine, Alice Cappozzo, Eleonora Rodofile, Laura Martina Scapin e Stefania Zanin, in staff con il polivalente Segretario Massimo Di Girolamo.
E così abbiamo potuto ascoltare la storia di Rasha Youssef, ingegnere chimico, che dal villaggio siriano di Al Rastan attraverso l’Università di Homs e passando per L’Aquila ha portato a Vicenza la sua esperienza di impegno, difficoltà e tenacia.
La storia di parisa mohandespoor, ingegnere civile afghana, prima impiegata nel suo paese al Ministero dello Sviluppo Urbano e come docente all’Università di Herat e poi trasferitasi in Italia per l’insostenibilità della situazione lavorativa e sociale.
La storia di Liliia Usmanova, land and catastal engineer in Russia e ingegnere gestionale in Italia, il cui racconto di studio, lavoro e viaggi si conclude con un invito: “Enjoy your life, travel a lot and take care”.
La storia di Zimi Sawacha, ingegnere meccanico, professore associato all’Università degli Studi di Padova, il cui prezioso bagaglio di idee, energie, iniziative e talenti si materializza in sala, grazie alle sue parole, e diventa uno stimolo per chi la ascolta.
La storia di Hafize Kasaci, ingegnere elettrico, che ci ha aperto una finestra sul mondo professionale e culturale del suo Paese, la Turchia, e sull’importanza della donna, come esempio e modello di madre, per l’educazione e per le prospettive dei figli.
La storia di Nina Tandon, PhD/MBA, ingegnere elettrico, CEO di EpiBone inc., scienziata e imprenditrice che con la semplicità e la simpatia di una chiacchierata tra amici ci ha delineato il suo percorso di successo, riconosciuto da premi e citazioni internazionali.
Un grazie speciale all’ITIS “A. Rossi” e al suo Dirigente, Alberto Frizzo, per l’ospitalità nell’aula magna di un istituto che ha fatto e continua a fare la storia della formazione tecnico-scientifica vicentina. E per averci consentito di incontrare sul palco Chiara Piccoli, Elena Brugnaro, Maria Giorio e Elisabetta Mosele. Chi sono? Sono quattro studentesse dell’ITIS Rossi, rappresentanti della crescente componente femminile di questa scuola e del mondo STEM, una componente che, stando alla vivacità, alla spigliatezza ed alla determinazione delle loro voci, avrà certamente un grande successo. Un successo per tutti.